Il Risveglio
Pentecostale
in Italia |
di Roberto
Bracco
Capitolo 8:
Falsi fondamenti
1. Introduzione
2. La Religione
3. La Chiesa
4. L'ascetismo
5. Riti e precetti
6. Mediazioni
7. Osservanza dei
Comandamenti
8. Preghiera e
lettura della Bibbia
9. Preghiera per i
defunti
10. Fare meglio che
si puó
1. Introduzione
In Deuteronomio 30:15 è scritto: «Io
pongo davanti a te la vita e il bene, la morte e il
male».
E ancora: «Io prendo oggi a
testimoni contro a voi il cielo e la terra, che Io ti ho
posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la
maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la
tua progenie (Deuteronomio
30:19).
La Bibbia indica
chiaramente quali siano i veri o i falsi fondamenti della
nostra salvezza.
Esaminiamoli
attentamente.
Gli uomini hanno la
persuasione di poter acquistare il diritto
dingresso nel Regno di Dio per mezzo delle loro
opere, e di false istituzioni. Linganno è molto
comune e noi dobbiamo esaminarci attentamente per vedere
in che cosa speriamo, per sapere su quale fondamento si
basa la nostra vita spirituale.
Qui voglio indicare i
falsi fondamenti della salvezza, quei fondamenti sui
quali molti posano tranquilli i loro piedi. Vorrei
che anche tu non restassi ingannato.
2. La Religione
Che
cos'è la religione? Non chiedo la definizione della
parola "religione": voglio sapere che cosa
intendiamo quando affermiamo che una persona è
religiosa.
Per tutti la persona
religiosa è quella che è stata battezzata, che
frequenta i culti, che prende parte alla Santa Cena, che
fa le sue elemosine con regolarità e così di seguito.
Come
vediamo, il giudizio su questa persona è basato su
quello che fa; dunque
per religione intendiamo qualche
cosa compiuta dall'uomo.
Se esaminiamo
attentamente il Nuovo Testamento, troviamo solo cinque
volte la parola "religione" e in quattro di
queste viene usata in senso non buono.
Mai ha il significato di salvezza;
mai viene considerata come sinonimo di salvezza
spirituale.
Le religioni cosiddette
cristiane non hanno maggiore potenza salvatrice
di quanta ne può avere il buddismo o
lislamismo.
Esse sono una cosa morta, fredda e senza
efficacia spirituale; anzi, per molti
costituiscono una vera maledizione e forse anche
il più grave e pericoloso inganno di Satana.
In queste "religioni cristiane"
migliaia e milioni di uomini (cattolici,
ortodossi, protestanti) hanno riposto la speranza
della loro salvezza.
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Ma la
religione cristiana senza Cristo non è che un corpo
senza vita; potrebbe raffigurarsi ad
una statua di marmo; essa ha tutta l'apparenza dell'uomo,
ma non è un uomo, è priva di vita.
Hai mai pensato che sia
possibile essere cristiano, cioè convertito senza
essere ancora rigenerato? Anzi, se debbo dire quello
che penso, moltissimi convertiti non arriveranno mai
in cielo.
Perché?
Perché si sono
convertiti, ma non sono stati rigenerati: non
sono nati di nuovo.
Essi hanno lasciato
certe forme di peccato, hanno messo da parte la loro
indifferenza o il loro disprezzo per le cose dello
spirito, hanno dato il loro nome ed hanno prestato le
loro opere a qualche denominazione, a qualche chiesa,
ma non si sono dati a Dio.
Forse si potrebbe anche aggiungere che si sono
convertiti alla chiesa, alla dottrina di qualche
evangelista o predicatore, ma non sono nati di nuovo,
non sono stati rigenerati.
Bisogna tener presente
che: «se uno non è
nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio» (Giovanni 3:3).
Pundita Ramabai,
ben nota dirigente cristiana, fu proprio una di
queste persone di cui abbiamo parlato. Ella stessa ci
fa conoscere la meravigliosa storia della sua
conversione.
Abbandonando linduismo ed altri sistemi
religiosi del suo Paese, ella si convertì al
cristianesimo, accettò il battesimo e scrisse il suo
nome nel registro di una chiesa che frequentò
fedelmente per ben otto anni. Aveva accettato
pienamente la Bibbia e la riteneva come incomparabile
modello di vita; ad essa conformava tutta la sua
attività giornaliera.
Era una vera cristiana dunque? NO!
Ella stessa ce lo dice: non aveva fatto
lesperienza della nuova nascita. Non
conosceva Cristo come suo personale Salvatore;
aveva accettato il cristianesimo, non il Cristo del
cristianesimo; aveva abbracciato la religione
cristiana, ma non sapeva nulla della salvezza
personale. Non era avvenuto in lei il vero
cambiamento interiore; le sue azioni erano dettate
da un senso di dovere, non dallamore verso Dio.
Otto anni dopo la sua conversione, arrivò finalmente
listante in cui si verificò davvero una
trasformazione in lei.
Per la prima volta, ella si vide qual'era, cioè una
povera peccatrice davanti a Dio; sentì di aver
bisogno di un Salvatore; constatò che il suo spirito
era morto ed aveva bisogno di essere vivificato dalla
grazia divina. In quello stesso istante ella conobbe
Cristo e Lo accettò come personale Salvatore. Era
finalmente nata di nuovo. Non era più soltanto
convertita, ma era rigenerata dallo Spirito Santo.
Ascoltiamo la testimonianza dalla sua bocca stessa:
«Avevo pensato che il ravvedimento e la decisione di
allontanarmi dal peccato fossero una cosa
assolutamente necessaria per ricevere la salvezza.
Pensai che il battesimo fosse il mezzo per ottenerla
e che, tramite esso, tutti i miei peccati venissero
lavati e dimenticati da Dio. Per questo mi ero fatta
battezzare nel Nome di Cristo. Nella mia mente
cerano ancora
idee provenienti dalla religione Indù.
Solo alcuni anni dopo la mia conversione, venni a
sapere che avevo trovato la religione cristiana, ma
non Cristo, ed io avevo bisogno di Cristo e non della
religione cristiana.
Quando mi resi conto di ciò, si verificò in me un
vero, grande mutamento di cuore».
Che
ne pensi amico? Sei anche tu forse convertito, ma non
ancora rigenerato? Conosci Cristo come tuo personale
Salvatore?
Se non fosse
così, ricordati che non potrai entrare nel Regno.
«Bisogna
che nasciate di nuovo».
3. La Chiesa
Sai tu che non è facile unirsi
alla Chiesa?
Lascia
che mi spieghi meglio.
Immagina di voler
entrare a far parte della famiglia reale. Pensi che
basterebbe il tuo desiderio o qualche atto che tu
potresti fare perché nelle tue vene incominci a scorrere
sangue reale? No, di certo!
Per poter entrare a far parte di una
famiglia reale di questo mondo, dovresti nascere in essa;
allo stesso modo, per poter far parte della Chiesa,
dovresti "nascere di nuovo".
Io non penso alla
Chiesa cattolica, alla Chiesa ortodossa o protestante;
non penso ad una Chiesa in particolare: penso alla
Chiesa, cioè alla Chiesa, grande ed invisibile
famiglia di Dio; al Corpo mistico di Cristo.
I membri di questa Chiesa sono in tutte le Chiese o
denominazioni di questo mondo. Forse in alcune più che
in altre, ma, si trovano sicuramente dappertutto.
La Chiesa di Dio è
una grande famiglia e nessuno
potrebbe entrare in essa senza nascere di nuovo.
Amico,
sei nato nella grande famiglia di Dio? Sei
davvero membro della Chiesa di Dio? Sei nato di
nuovo?
Se pensassi di avere la
salvezza per il solo fatto di avere il tuo nome
nel registro di qualche chiesa, i tuoi piedi
sarebbero su di un falso fondamento.
La
chiesa non salva; nessuna
chiesa salva. In questa
terra non esiste una chiesa che abbia il potere
di salvare quelli che sono iscritti nei propri
registri.
Cristo solo ha
questo potere.
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«Se uno non è nato di
nuovo, non può vedere il regno di Dio... Bisogna che
nasciate di nuovo »
(Giovanni 3:3,7).
Ricorda
bene questa verità: in cielo non ci sono
cattolici, presbiteriani, metodisti, luterani,
battisti, ecc.
Il diritto dentrata
in quel beato Regno viene dato dal sangue di
Cristo: entrano soltanto i lavati nel
sangue benedetto del Figlio di Dio; quelli
che già possiedono la vita eterna.
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Devi
farti queste domande:
«Appartengo
veramente sa Cristo?»;
«Il mio nome è scritto nel libro della vita
dellAgnello?»;
«Sono un
peccatore salvato per grazia?»
4. L'ascetismo
Molti popoli praticano
lascetismo. Gli uomini, rendendosi conto di essere
dei poveri peccatori davanti a Dio e sentendo il peso
schiacciante dei loro peccati, si propongono a una vita
piena di penitenze, nella vana speranza di ottenere in
tal modo la salvezza.
Molti abbandonano
il mondo, i suoi piaceri, i suoi divertimenti e si
ritirano nella solitudine dove trascorrono la vita in
continua preghiera e mortificazione dei sensi.
Molti compiono dei
faticosissimi pellegrinaggi, recandosi anche a piedi
in luoghi lontani ed esauriscono le loro forze nel
vano tentativo di ottenere da Dio la salvezza.
Non mancano quelli
che martirizzano il loro corpo con cilici e catenelle,
pensando in tal modo di liberarsi dai peccati e di
piacere a Dio.
Tutti conoscono il
"Vecchio Zio Vlas", personaggio del grande
poeta russo Nekrasoff. Giorno e notte si sottopone a
durissime penitenze; piange amaramente le sue colpe;
si tormenta in mille modi.
Questa
è la vita di chi si da allascetismo pensando
di ottenere così la salvezza dellanima.
Molti,
però, restano insoddisfatti e tornano disperati
al mondo che avevano abbandonato.
Si rendono conto che é
impossibile ottenere la salvezza per mezzo delle proprie
forze.
Oh, se
conoscessero il piano semplice ed amoroso di Dio!
La loro ignoranza
è quasi imperdonabile, perché la Parola di Dio è tanto
chiara e semplice, che tutti possono conoscere il modo
per ottenere la salvezza spirituale.
La Bibbia dice
chiaramente che Cristo é morto
per tutti gli uomini. Egli
ha provveduto la salvezza per tutti i peccatori.
Cristo ha dichiarato
apertamente che nessuno può salvare se stesso.
Nessuna delle opere delluomo, anche la più
generosa, la più eroica, potrebbe fargli conseguire
la salvezza spirituale.
Dio non deve essere
considerato come un terribile Moloc che deve essere
placato con inaudite sofferenze.
Il nostro Dio é pieno di bontà
e generosità, Egli è un Padre tenero e che ci ha
amati fino al punto di mandare il Suo Unigenito.
Egli é sempre con le braccia tese verso il più
umile dei peccatori e dice: «Colui
che viene a me, io non lo caccerò fuori» (Giovanni 6:37).
«Se
siete morti con Cristo - dice Paolo -
agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel
mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: Non
toccare, non assaggiare, non maneggiare (cose tutte
destinate a perire con luso), secondo i
comandamenti e le dottrine degli uomini? Quelle cose
hanno, è vero, reputazione di sapienza per quel tanto
che é in esse di culto volontario, di umiltà e di
austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun
valore e servono solo a soddisfare la carne» (Colossesi 2:20-23).
Lapostolo
parla qui a quei fedeli di Colosse che cercavano di
perfezionare se stessi per mezzo delle buone opere.
Si deve tener presente che «Dovè
remissione di queste cose: non cé più luogo a
offerta per il peccato» (Ebrei 10:18).
Paolo dichiara inoltre che: «Iddio
riconciliava con Sé il mondo in Cristo, non imputando
agli uomini i loro falli» (2ª Corinzi 5:19).
La
riconciliazione non e, dunque, effetto di pratiche
ascetiche o di opere di bene: essa ci viene offerta
da Dio per lopera compiuta da Cristo, Figliuolo
di Dio.
Lopera del Calvario fu
completa, fu perfetta.
5. Riti e
precetti
Forse
pensi che nessuno potrebbe essere salvato senza il
battesimo.
Credo con tutto il
cuore nel battesimo dellacqua, ma non posso
credere che esso sia necessario per la mia salvezza.
Non vi sono dubbi su tale argomento: la Parola di Dio é
chiarissima.
Se pensi diversamente, è evidente che non ricordi quanto
scrisse Paolo in 1ª Corinzi 1:17: «Cristo
non mi ha mandato a battezzare, ma ad evangelizzare». Puoi
pensare che Paolo, se avesse saputo che il battesimo era
essenziale per la salvezza, avrebbe parlato in tal modo e
avrebbe lasciato a metà la sua opera?
Immagina che un credente muoia prima di ricevere il
battesimo. Quale sarebbe allora la sua sorte?
Ricordati che il ladrone che moriva al lato di Gesù
non era stato battezzato, eppure proprio a lui Gesù
disse: «Oggi stesso
sarai con Me in paradiso». Anche se non ci fossero altri
esempi, basterebbe questo.
Ma tu potresti dire:
«Nel
Catechismo è scritto che il battesimo ci fa membri
di Cristo, figliuoli di Dio ed eredi del regno dei
cieli».
Ce anche un
altro Catechismo che definisce il battesimo come il «sacramento
che ci fa cristiani, figliuoli di Dio, eredi del
cielo e ci purifica dal peccato originale».
Conosco benissimo
questi catechismi, ma so che essi sono stati scritti
dagli uomini e non sono stati presi dalla Parola di Dio.
Tu potresti essere battezzato,
purificato, ecc., ed essere ancora figlio del diavolo: riti
e cerimonie non hanno alcuna relazione con la salvezza
spirituale.
«Chi
avrà creduto e sarà stato battezzato, sarà salvato» (Marco 16:16).
La cosa davvero
importante é credere al Vangelo;
senza di ciò, il battesimo non avrebbe alcun
significato.
Nota che Cristo dice: «Chi non
avrà creduto, sarà
condannato», non «Chi
non sarà stato battezzato».
Il battesimo
acquista la sua importanza solo quando é preceduto
dalla fede; solo allora esso è
simbolo di due cose:
indica
che luomo è stato «lavato
dai peccati»
(Atti 22:16);
che
è morto e sepolto e che risorgerà con
Cristo (cfr.
Romani 6:1-6).
La
fede è necessaria, anzi
essenziale per la salvezza, mentre in nessuna parte
della Scrittura troviamo il minimo accenno alla
necessità del battesimo (1ª Corinzi 1:17; Atti 20:21).
Mai
il battesimo precede la fede; se luomo
capovolge lordine delle cose, non può farlo
che a suo grave rischio spirituale.
«Ravvedetevi,
-
dice Pietro - e ciascun di
voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo» (Atti 2:38).
«Ravvedetevi».
Questa esortazione
comprende la fede, quella fede che deve precedere il
battesimo.
Cessare di confidare nelle
nostre opere morte per riporre in Cristo e nella
Sua opera tutta la nostra fiducia significa,
ravvedersi; significa ottenere la salvezza, cioè
la liberazione dai peccati.
Senza il ravvedimento non si
otterrebbe nulla.
Quale altro passo devi
fare dopo esserti ravveduto?
Come
dice il Vangelo, devi
confessare i tuoi peccati,
devi confessare la
tua fede nel Signore Gesù Cristo. «E
ciascuno di voi sia battezzato», dice Pietro.
La fede in Cristo é la
condizione assolutamente necessaria per ottenere la
salvezza.
Il battesimo non é che
la confessione di quella fede.
Questo è lordine indicato e
voluto dalle Scritture.
«Se
uno non é nato dacqua e di Spirito, non può
entrare nel regno di Dio» (Giovanni 3:5).
Come tutte le volte
in cui si riferisce alla nascita spirituale, anche qui
lacqua significa la Parola di Dio (cfr. Efesini 5:26). «La
fede vien dalludire, e ludire si ha per mezzo
della Parola di Cristo» (Romani 10:17).
Nella
Parola di Dio possiamo trovare un fatto che risolve
una volta per tutte la questione del battesimo in
rapporto alla salvezza.
Si tratta della
conversione di Cornelio e della sua famiglia (Atti 10:43-48; 11:14-17).
Lo Spirito Santo
era disceso su Cornelio e sui membri della sua famiglia;
essi parlavano linguaggi sconosciuti, credevano, erano
salvati, eppure solo dopo queste cose, furono battezzati.
«Può
alcuno vietare lacqua perché non siano battezzati
questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi
stessi?», disse lapostolo Pietro (Atti 10:47).
Infine,
e questo è il punto più importante, ammettere che
il battesimo sia la condizione necessaria per essere
salvati, sarebbe andare contro l'insegnamento di
Paolo.
Più e più volte, nel
Nuovo Testamento, ci viene detto che la fede é la
sola condizione richiesta per essere salvati. È una
verità che viene messa nella massima evidenza; nessuno
potrebbe dubitarne.
Sono migliaia quelli che hanno sperimentato in se stessi
la "nu0va nascita", dopo aver considerato con
attenzione i passi seguenti: Atti
10:43; :13:39; 16:31; Giovanni 1:12; 3:14-18; 5:24; 6:47;
Romani 1:16; 3: 19-26; 4:5; Galati 72:16; Efesini 2:8, 9;
Filippesi 3:9.
Che
cosa possiamo dire quando. lo stesso Dio testimonia
che i nostri spiriti sono nati da Lui, e cioè che
noi siamo Suoi figliuoli, sebbene non ancora
battezzati?
La salvezza é frutto delle nostre
buone opere o della grazia di Dio?
Non può essere
delluna e delle altre nello stesso tempo.
Paolo lo afferma con la
più grande sicurezza, soprattutto in Galati e in Romani.
Egli scrive proprio per dimostrare chiaramente che la
salvezza delluomo é unicamente opera della grazia
di Dio.
In un punto dice testualmente: «Non
é in virtù dopere, affinché niuno si glori» (Efesini 2:9).
Ora, anche il
battesimo deve essere considerato come un'opera dell'uomo;
lo è come il prendere parte alla Santa Cena, l'essere
confermato, losservare la legge ed altre cose del
genere.
Le
buone opere hanno certamente un posto importante
nella vita del vero cristiano, ma sono una
conseguenza della salvezza: sono come il frutto di
una bella pianta piena di vita.
L'albero
morto non potrebbe dare mai dei frutti, e la fede
senza le opere sarebbe morta ed inutile.
Il cristiano non opera il bene per
essere salvato, ma perché é salvato; salvato
mediante l'Opera compiuta da Cristo.
6. Mediazioni
Molti rendono alla
vergine ed ai santi un culto particolare. Essi sperano
nella loro intercessione presso Dio.
Hanno tanta fiducia
nella mediazione di queste creature.
"Sono
un grande peccatore - pensano - mi
rendo conto di non poter essere salvato con le mie forze
e neppure di poter vivere una vita cristiana ed onesta.
In cielo, però, ho dei mediatori e, per i meriti e l'intercessione
di essi, spero di ottenere l'ingresso al Regno Beato.
Essi pregheranno per me e le loro preghiere hanno un
ascendente grandissimo sul cuore di Cristo."
Spesso chi ragiona in questo
modo non vuole allontanarsi dai propri peccati e si
culla nella vana speranza che qualcuno possa
influenzare Cristo a suo favore.
Si
pensa che le cose dello Spirito siano paragonabili
alle cose di questo mondo e che anche per esse si
possa fare affidamento sulla corruzione e l'influenza
di qualche amico.
Iddio,
invece, ci dice molto chiaramente che «non
ha riguardi personali» (Deuteronomio 10:17),
e che non accetta presenti.
Non può parlarsi di
corruzione in queste cose; lamicizia stessa di
quanti sono vicini al Trono non servirebbe a nulla; la
salvezza é una cosa personale.
Il
peccatore non potrebbe mai ottenere il biglietto d'ingresso
al Regno senza rivolgersi a
Cristo ed accettarLo come suo personale Salvatore.
«Nessuno però può
in alcun modo redimere il fratello, né dare a Dio il
prezzo del riscatto d'esso» (Salmo 49:7).
È Parola di Dio.
Solo Cristo può redimere il
peccatore: le vergine Maria o i Santi non potranno fare
nulla per lui.
Sono perfettamente
inutili le invocazioni: «Salvateci!» o «Pregate per
noi!».
Queste
invocazioni non possono arrivare al Trono di Dio: solo
per mezzo di Cristo, il divin Redentore, il peccatore
può avere accesso al Trono della Grazia.
La Scrittura è tanto
chiara: «In nessun altro é la
salvezza; poiché non vè sotto il cielo alcun
altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale
noi abbiamo ad essere salvati» (Atti 4:12).
Ed anche: «Vè
un solo Dio ed anche un solo mediatore tra Dio e gli
uomini: Cristo
Gesù uomo» (1ª Timoteo 2:5).
Nota, dunque, che non é la vergine o i santi che possono
farci da mediatori presso Dio, ma solo Cristo.
Se
abbiamo un Avvocato tanto potente, perché rivolgerci
a chi certamente ha meno potere di Lui?
Non dobbiamo avere
alcun timore; dobbiamo presentarci a Lui con i
nostri peccati.
Egli non è un tiranno,
non è come uno dei tanti sovrani della terra che
difficilmente si lasciano avvicinare, ma é dolce, umile,
mansueto, é l'amico dei peccatori e di quelli che hanno
l'animo oppresso dal dolore e dalle necessità, le Sue
braccia misericordiose sono sempre aperte.
La nostra esitazione, il rivolgerci ad altri,
potrebbe significare sfiducia;
andiamo direttamente a Lui.
7. Osservanza
dei Comandamenti
Ammettiamo
anche che un uomo possa osservare esattamente tutti i
comandamenti di Dio. Questo suo sforzo, sebbene
lodevolissimo, non gli farebbe conseguire la salvezza.
Lo abbiamo
già detto: la salvezza è un
dono. L'osservanza
anche scrupolosa della legge sarebbe opera
delluomo, opera che non conterebbe nulla
davanti a Dio.
Ecco un uomo al quale
restano solo pochi istanti di vita.
«Che
cose debbo fare per essere salvato?», ti chiede con ansia.
«Osserva
i dieci comandamenti di Dio», gli rispondi.
«Osservare
i dieci comandamenti di Dio! - esclama egli - Ma
io sto per morire e non ho il tempo per farlo!».
E sarebbe davvero ormai
troppo tardi, ma, grazie
a Dio, l'osservanza della
Legge di Mosè non è che uno dei tanti falsi fondamenti.
Se la nostra speranza dovesse essere fondata
sullosservanza della Legge, questuomo sarebbe
già condannato e, come lui, sarebbero condannati tutti
gli uomini, poiché Gesù disse: «Nessuno
di voi mette ad effetto la legge» (Giovanni 7:19).
E, se pensi di poterlo fare tu, leggi con attenzione
quanto viene detto in Matteo 5:27, 28 e 22:34-40
Anche se potessi adempiere
fedelmente tutti i precetti della Legge, ciò non ti
apporterebbe alcun giovamento perché questa fedeltà
alla Legge non potrebbe mai farti conseguire la vita
eterna.
Sono molti quelli che
possono dire: «Io non nomino il nome
di Dio invano, non uccido, non commetto adulterio, non
rubo, ecc.».
Iddio
non ha promesso la vita eterna a chi fa, a chi
osserva alcune cose.
Nota che la Scrittura
dice: «Se fosse stata data una
legge capace di produrre la vita, allora sì la giustizia
sarebbe venuta dalla legge» (Galati 3:21).
Il versetto é molto chiaro; basta leggerlo con
attenzione.
8. Preghiera e
lettura della Bibbia
È difficile
comprendere come possano esserci delle persone che
credano davvero che, recitando delle preghiere e
leggendo la Bibbia, possano ottenere la salvezza.
La
preghiera e la lettura sono certamente cose buone, ma
sono sempre opere delluomo, e nessuna opera
umana può farci avvicinare di un solo passo a Dio.
In Giovanni 5:39,40 Gesù dice: «Voi
investigate le Scritture, perché pensate aver per mezzo
desse vita eterna».
Non è nelle Scritture che la vita
eterna ha la sua base, ma nel Cristo delle Scritture.
Una cosa è leggere la
Bibbia ed unaltra andare a Gesù.
Per quanto riguarda le
preghiere ascoltiamo Gesu stesso: «Guai
a voi, Scribi e Farisei ipocriti..., che divorate le case
delle vedove e fate per apparenza lunghe orazioni» (Matteo 22:23 e Marco
12:40); ed aggiunge
inoltre che «costoro riceveranno una
maggior condanna» (Marco 12:40).
I Farisei erano famosi per la quantità di preghiere che
recitavano, eppure sappiamo benissimo che queste non
attiravano davvero su di loro le benedizione divine e la
vita eterna.
9. Preghiera
per i defunti
Anche
se non riuscirò ad ottenere la salvezza in questa
vita, la riceverò dopo morto.
Cosi pensano alcuni che
si dicono cristiani.
Ma
come possono sperare di ottenere dopo la morte
quel che non hanno ottenuto in vita?
«La
chiesa pregherà per le nostre anime» dicono
essi.
Ci sono delle cerimonie e delle preghiere particolari per
i defunti.
Molti
hanno la persuasione Che possono tranquillamente
godersi la vita, perché nel loro testamento
lasceranno una bella somma per far celebrare delle
Messe o dire delle preghiere in loro favore.
Quanti uomini d'affari
che, durante la loro vita non hanno fatto altro che
arricchirsi truffando il prossimo, in punto di morte
pensano di ottenere la salvezza solo perché lasciano del
denaro alla chiesa o a qualche altra Opera pia. Pensano
in tal modo di essersi assicurati un posticino nel cielo.
Tutto ciò è
contro il buon senso ed anche contro la più
elementare giustizia.
Davanti
a Dio non ci sono né ricchi, né poveri: tutti
sono uguali, e, se fosse possibile ottenere la
salvezza per mezzo di un buon lascito
testamentario, quanti non potrebbero ottenerla!
Questa persuasione, inoltre, é
anche molto dannosa perché spinge luomo a
starsene tranquillo e a non curarsi della propria
anima, mentre è in tempo.
Oltre a questo, nella
Parola di Dio non troviamo alcuno fondamento per
questo concetto errato.
Quando il ricco che si
trovava nellAdes invocò un po di sollievo,
gli venne detto che fra lui e Lazzaro cera un
abisso insuperabile; nessuno dei due poteva attraversarlo
(cfr. Luca 16:26).
Dio
accetta ogni peccatore che si pente e e si volge a
Lui con fede e sincerità.
Egli
lo giustifica per la fede che egli
stesso ha nel
sangue prezioso del Signore Gesù Cristo.
Solo in questo modo luomo
riceve da Dio il dono della vita eterna.
Non riposare, quindi,
sulla vana, speranza che in qualche modo, dopo la tua
morte, potrai ottenere il gran dono.
Tu devi pentirti adesso che sei in
tempo e devi accettare Gesù Cristo come tuo personale
Salvatore.
«Eccolo
ora il tempo accettevole, eccolo ora il giorno della
salvezza» (2ª
Corinzi 6:2)
10. Fare meglio
che si puó
Molti
affermano di poter ottenere la salvezza «facendo
meglio che possono»,
cioè vivendo più cristianamente possibile.
Dicono che, quando
una persona fa tutto quel che è in suo potere
per vivere bene, può ritenersi sicura di andare
in cielo.
Ma non
può essere un motivo di speranza neppure questo.
Vorrei porti una domanda:
«Nella
tua vita non cé stato neppure un caso in cui
non hai fatto del tuo meglio?»
Penso che
tutti dobbiamo, purtroppo, rispondere affermativamente.
Dunque,
anche ammesso che si potesse ottenere la salvezza vivendo
proprio nel miglior modo possibile, si vede bene che tutti
saremmo perduti, perche tutti, qualche volta
almeno, abbiamo mancato.
«Tutti
quanti siam diventati come luomo impuro, e tutta
la nostra giustizia come un
abito lordato» (Isaia 64:6).
Nota che non dice: la nostra
malvagità, la nostra bassezza, i nostri peccati, ma la
nostra giustizia, cioè quanto di meglio
è in noi.
Questo è come un
abito lordato al cospetto di Dio.
Vorresti ricoprirti di un
simile abito?
No, amico, ma
cerca di ricoprirti con la
giustizia di Dio e con
il sangue
prezioso di Cristo.
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